La storia di Phantasy Star Online

Phantasy Star Online

 Phantasy Star Online per Sega Dreamcast
La storia di Phantasy Star Online

Ci sono giochi che sembrano nati con uno scopo preciso, hanno, cioè, una vocazione che determina ogni sviluppo successivo. Ebbene, in questo gioco,  della serie targata Sega, la vocazione appare molto chiara. Non c’è dubbio che Phantasy Star Online sia stato pensato e progettato per essere giocato in rete. Ogni singolo evento, ogni minima interazione e l’impostazione dei combattimenti mettono in chiaro rilievo l’intenzione della casa produttrice. Posto lo scopo iniziale e il traguardo, possiamo assicurare che questo gioco centra, instancabilmente, ogni obiettivo prefisso con una giocabilità altissima e con un’interattività online che lascia senza fiato. L’impostazione è tradizionale. PSO è un gioco di ruolo, frammisto a massicce intromissioni di adventure e gioco d’azione, visto che i combattimenti, soprattutto, richiedono celerità e puntualità di movimenti, caratteristiche appannaggio dei giochi più movimentati. Ogni particolare non è lasciato al caso: dalla creazione fino alla gestione del personaggio. La modalità single player è di per sé avvincente: sembra quasi ignorare lo sbocco salvifico in rete.

Le avventure sono intense e mediamente complesse, ricche di dettagli grafici, in grado di rendere amabili anche le futuristiche ambientazioni. Non dilunghiamoci sulla grafica, perché, in questo prodotto, si rasenta la perfezione, quanto a chiarezza di dettagli e renderizzazione.. Il gioco rispetta appieno le regole non scritte degli RPG, presentando un’ampia scelta di personaggi: quelli a lenta, media e veloce carburazione. Nell’ultima categoria rientrano tutti gli uomini d’arme, fortissimi nel corpo e del tutto digiuni di tecniche magiche. Nelle prime missioni, questa cieca forza bruta regge appieno l’impatto con i cattivi, che, oltre ad essere ben disegnati, sono anche notevolmente forti e brutali. Ragionando su ampia scala, però, questi personaggi non reggono il confronto con le altre classi, specialmente nei livelli più alti. Le classi più lente a carburare, quelle in grado di padroneggiare le magie e quelle ibride, soffriranno all’inizio per poi emergere con prepotenza nei livelli più alti. Ma non sembra di raccontare nulla di nuovo.

Una volta connessi, vi ritroverete in un luogo simile ad una plancia del Pioneer 2, imbottito di tanti personaggi. Sono gli altri giocatori e, probabilmente, i vostri nuovi compagni di avventura. Siate educati, salutate e presentatevi, specificando le vostre intenzioni. Non tutti i giocatori cercano una missione in comunità, infatti: molti si connettono solo per scambiare oggetti o informazioni. Non nego che possa anche essere utile questo commercio online ma, prima o poi, è necessario, obbligatorio, inevitabile confrontarsi con una bella avventura di gruppo. Al desk d’informazione vi potranno aggiornare sulle missioni in corso e sui party in corso d’opera. Sta a voi: potete crearvi un vostro party, in attesa che qualcuno si aggiunga o potete vendervi al miglior offerente. Tutti sono ben disposti. In fondo, sono qui per questo. Per quanto non sia discriminante, date sempre un occhio al livello dei compagni. La missione è confezionata su misura sul leader del gruppo, com’è naturale che sia. Se il capo è un super guerriero del trentesimo livello, anche i mostri saranno adeguati a tale brutale forza di fuoco. Qualora il vostro livello fosse molto più basso, state attenti: la mortalità è molto alta, così com’è elevata la percentuale di esperienza che riuscirete a strappar via, rimanendo in vita. Vi consiglio una buona dote di cura ferite e di Atomizer, quindi. C’è sempre il tacito accordo di mutuo soccorso, ma non si sa mai. Sperate che qualcuno vi venga in aiuto nei casi d’emergenza, e fate altrettanto con i compagni.